domenica 14 gennaio 2007

4-8 Jan 2007... Mr Bloom in Beograd














Solenne e paffuto, Buck Mulligan comparve dall'alto delle scale, portando
un bacile di schiuma su cui erano posati in croce uno specchio e un rasoio.
Una vestaglia gialla, discinta, gli levitava
delicatamente dietro, al soffio
della mite aria mattutina. Levò alto il bacile e intonò:

Introibo ad altare Dei.

Con un occhio aperto e uno chiuso leggo queste parole. Treno delle 5.02 per Ponte Galeria, da lì per Fiumicino aeroporto. E poi volo, Milano Malpensa, attesa, altro volo, Beograd, Srbjia.
Mi accompagna James Joyce, con il libro che più di ogni altro ne ha celebrato la fama.

FLASH FORWARD
Pochi giorni fa Ermanno mi dice...
"Stai leggendo l'Ulisse ora??? credevo che lo avessi letto quando avevi 18 anni!!"
Ne avevo letto solo poche pagine.. mica facile trovare a 18 anni lo spirito di imbarcarsi in 741 pagine di pensieri interiori, associazioni mentali, allegorie classiche, rimandi alle tradizioni irlandesi, sublimazioni sessuali etc etc.
Però ero un patito di psicoanalisi (o meglio.. un patito di Freud) e Joyce era a detta di tutti lo scrittore che in senso più innovativo ne aveva recepito il nuovo nel descrivere l'umano.
Allora dicevo a destra e manca che Joyce e Svevo erano i più grandi, anche se di Joyce avevo letto, per l'appunto, poche pagine (con Svevo ero stato un po' più onesto...)
Ma le città non possono essere conosciute dalle guide turistiche o dai servizi televisivi, e i libri non possono assimilarsi dalle note critiche, magari accompagnate da qualche pagina indicativa.L'idea di questo blog mi è venuta durante i miei giorni in Belgrado. Raccontare sensazioni di viaggio e di lettura, nello splendido abbinamento che spesso comportano. Esplorazioni urbane e sentimentali.
Così era giusto iniziare dalla fine, dal viaggio che ha dato l'idea.

4 gennaio, ore 5.55, stazione di Ponte Galeria, buco del culo del mondo alla periferia di Roma.. mancano pochi minuti alla coincidenza per Fiumicino aeroporto. Fa freddo mica poco. La sala d'aspetto ha due porte, una avanti ed una dietro, lasciate aperte da chiunque entri. Per quanto un ferroviere si alzi a richiuderle sono nella galleria del vento. Meglio uscire fuori. Nebbia umida e fredda. L'ora più fredda di questo caldo inverno. C'è un bar aperto e mancano 4 minuti al treno. Si può fare. Un cappuccino richiesto bollente.
Il viaggio è iniziato, e va iniziato d'impeto: 24 pagine nella prima ora, ho conosciuto il famoso Stephen Dedalus. E' lui il mio primo compagno di viaggio, colto, complesso, noioso.. almeno per il momento. Poi verrà Leopold Bloom, più simpatico, più umano con i suoi piacevoli "difetti". Poi verrà Dragana, che mi verrà a prendere all'aeroporto di Belgrado... mi ha mandato una email pochi giorni prima per precisare: sono contentissima che vieni, però spero che non ti fai illusioni, ho anche un ragazzo, che non è proprio un fidanzato ma con cui esco spesso insieme. Non ti preoccupare Dragana, sei carina e gentile, ma non sei stata tu a mettermi sull'aereo.
4 giorni... passeranno presto. Avete mai viaggiato da soli? Le sensazioni sono contrastanti, l'appartamento di casa è sempre lì nei suadenti piaceri di ozio che si propongono come tentazioni alternative.
Ecco il treno per l'aeroporto.
Sull'atlante geografico di Belgrado risalta la posizione all'incrocio di due fiumi, la Sava e il più noto Danubio, lì dove va a terminare la pianura sterminata che inizia nel sud della Slovacchia. Al centro-nord della Serbia, lo stato che perde i pezzi. Che bella nazione poteva essere la Jugoslavia, una grande natura, città diverse e bellissime, un crogiolo di razze e culture. Che squadra di basket avrebbe avuto!! Anche nel calcio sarebbe stata forse più forte di noi. Si è deciso invece di prendere la strada dell'odio e forse ora sono i serbi quelli a pagare il prezzo più alto. Lo spezzatino non è ancora terminato per loro, si è appena separato il Montenegro, la Voivodina ne comincia a parlare. E del Kosovo non si sa ancora cosa fare.
Milosevic voleva la grande Serbia, ora la Serbia è più piccola che mai, persa dentro un'Europa che non vuole ancora perdonarla. Le compagnie aeree che collegano Belgrado con il mondo sono 13, a Bucarest ce ne sono una ventina, per fare un paragone. I voli nazionali non esistono la Serbia è diventata troppo piccola.
E quante città dell'ex Jugoslavia sono raggiungibili da Belgrado, volete saperlo?
UNA...
.. Podgorica, in quel Montenegro appena separatosi, l'unico volo nazionale è diventato internazionale. Niente per Ljubljana, per Zagabria o Spalato, per Sarajevo o per Skopje. La guerra è finita, ma non è che ci si voglia tanto bene ora.
L'Ulisse racconta una giornata a Dublino, dall'alba ad alcune ore dopo la mezzanotte. Una moderna odissea e un epica del corpo umano, come il suo stesso autore la definì.
Al centro del romanzo c'è l'esploratore, Leopold Bloom. E' stato definito come l'uomo sensitivo medio, per la sua capacità di saper raccogliere informazioni sulla realtà umana dai sensi. Visive, uditive, olfattive, gustative, tattili. Ne aggiungerei un'altra, sessuali. La libido di Mr Bloom si comporta proprio come un centro sensoriale, reazioni più istintive che razionali.
Così vi racconto Belgrado, catalogata in sensazioni.


VISTA
Ti fa sentir giovane. In qualche luogo dell'oriente: mattina presto: muoversi all'alba. Viaggiare intorno davanti al sole, rubargli una giornata di cammino. Seguitare sempre così mai diventare più vecchio di un giorno tecnicamente.

La città è interessante, bella soprattutto la notte grazie ad una illuminazione veramente suggestiva, arricchita dai decori natalizi, che qui durano il doppio. La grande maggioranza è ortodossa, quindi celebra il Natale il 7 gennaio, ma Dragana mi dice che i decori sono stati messi prima del 25 dicembre. Ci si vuol sentire allineati al resto del mondo. Il capodanno viene celebrato due volte, visto che chi segue il calendario giuliano lo festeggia il giorno che per noi gregoriani corrisponde al 13 gennaio. Per lo più sono gli anziani e i giovanissimi, che sfruttano l'occasione per una notte in discoteca in più.

Il fulcro di Belgrado è la fortezza di Kalemedgan. Domina dall'alto la città, offrendo alla vista un panorama esteso soprattutto sulla parte nuova della città, oltre che sui fiumi. La costruzione in se non emoziona chi è abituato a ben più importante archeologia, ma seguendo questo criterio un italiano non dovrebbe mai viaggiare all'estero. C'è un po' di tutto, qualche muro della romana Singidunum, mura ed archi di aspetto medievale, la fortezza vera e propria, presidio militare che porta i segni dei razionalistici restauri di epoca comunista. Poi uno zoo, una chiesa ortodossa, un bar panoramico, un parco enorme, con alberi grandi e antichi, una miriade di sculture celebranti persone che non conosco, la scultura più grande è dedicata alla Francia, esempio forse unico di evidente tributo a un'altra nazione (legami coloniali a parte). La vedo di giorno da solo, frequentata da anziani in passeggiata salutare, da praticanti del jogging o da chi fa sgranchire i cani. La vedo di notte, illuminata di un fascinoso e tenebroso blu notte, in compagnia di Dragana, in mezzo a molte coppie che si baciano. Ma non noi.

Come propaggine di Kalemedgan, si estende Knez Mihailova, la strada del passeggio, dello shopping, degli eventi. Circondata da palazzi di buona fattura, di rimembranza viennese ma con un accento slavo, ovviamente. Esteticamente i serbi fanno la loro figura. Alti, non eccessivamente come i croati, hanno le loro caratteristiche slave mischiate a qualcosa di mediterraneo. Negli uomini l'aumento della calvizia s
embra ancora più accentuato che nel resto del mondo.. forse perchè qui non si usa radersi a zero e i pelati sono solo dei pelati, non dei rasati. Le donne preferiscono i capelli lunghi, i jeans attillati, gli stivali. Dragana esce da questo clichè, ha un viso e un taglio di capelli che ricordano un po' la Geena Davis degli esordi, con delle lentiggini molto graziose, modello Incontrada. Non è alta, sembra più giovane dei suoi quasi 28 anni. Veste prevalentemente gonne lunghe, ma gli stivali li porta anche lei.
Le scarpe possono dire molto del livello economico di una nazione, parlo di quelle nazioni dove la maggior parte della gente non è griffata. Un jeans anche vecchio può corrispondere ai canoni della moda attuale, dove gli strappi aggiungono valore al capo, una t-shirt può fare la sua figura anche se costa 5 euro. Ma se le scarpe, per quanto pulite e lucidate, presentano chiari segni di usura chi le indossa è probabile che non se la passi troppo bene. C'ho costruito sopra un test empirico, che mi da sempre risultati congrui. Non sto qui ad illustrare tutta la raffinata tecnica dello "scarpometro" e a commentare i risultati, ma posso dire che a Belgrado l'esito è stato buono, decisamente superiore alla media dell'Est Europa. Ciò mi sorprende, pensavo che fiaccata da anni di guerra e poi dal bombardamento "caritatevole" della Nato l'economia serba languisse a livelli più bassi. Chiedo a Dragana quanto sia il livello medio del reddito, mi dice sui 200 euro. I prezzi variano dal 40 al 70-80% dei corrispondenti prezzi italiani, quindi diciamo che in termini reali corrispondono a un salario di 350 euro da noi. Secondo me non basta per avere buone scarpe. Ricordo di aver letto che la Serbia è forse la nazione europea con la maggiore percentuale di sommerso, quindi le entrate per molti non si limitano allo stipendio medio. Dragana ha anche un auto, una Daewoo Kalos, con cui mi porta in giro per ore. E mi paga tutte le cene che facciamo insieme (solo una volta sono riuscito ad offrire io, perchè era il mio compleanno). Lavora come fisioterapista per bambini affetti da patologie alla colonna vertebrale. Ha fatto diverse vacanze all'estero. Credo che almeno 400 euro li porti a casa.
Un'ultima cosa per chiudere l'argomento VISTA:
ciò che rimane del passato, ciò che prefigura il futuro.
I segni dei bombardamenti non vi sono più, ho visto solo un palazzo con danni evidenti, e lo stavano ristrutturando. Sono stati ricostruiti i ponti, i binari, i palazzi governativi. Sulla collina dei politici risplende sempre la villa che è stata di Milosevic, non so a che sia adibita ora. In una vicinissima villa risiede la vedova di Zoran Djindjic il presidente ucciso nel 2003, forse dalla mafia di Zemun, forse da mafie molto più potenti e legali. A fine gennaio in Serbia ci saranno le elezioni parlamentari. La città è piena di manifesti, anche enormi , di Bogoljub Karic (vedi foto). Ne parlo con Dragana e un suo amico che sembra essere molto dentro la vita politica. Mi dicono che si tratta del leader di Pokret Snaga Srbije, in italiano "Movimento Forza Serbia". E' un tycoon che ha fatto i miliardi in modo oscuro all'epoca di Milosevic ed ora rischia fortemente la galera, a meno che non riesca ad andare in parlamento.
A me ha ricordato qualcuno.




TATTO
Accosciat0 sulla seggetta spiegò il giornale voltando le pagine l'una dopo l'altra sulle ginocchia denudate. Qualcosa di nuovo e agevole. Non c'è nessuna fretta. Tratteniamola un po'.

Questa volta ho voluto risparmiare sull'hotel, visto che già il volo costava 300 euro (Ryanair, dove sei?). Da internet trovo questo Hotel Royal, 3 stelle centralissimo, 32 euro a notte, 35 con la doppia uso singola. Abbastanza onesti dal sito, potevi vedere dei video in cui venivano visualizzate camere, sala ristorante, reception, tutto abbastanza da vicino. Quindi non è che mi aspettassi un granchè.
La camera mi appare al suo peggio, forse avevano dimenticato di pulirla. La rossa moquette del pavimento è dura, liscia dal consumo in certi punti. Guardo da vicino: ci sono briciole e capelli di tipo diverso. Sarebbe difficile per la scientifica identificare il mio killer. Di velluto rosso anche le tende, di velluto morbido e fastidioso al tatto, il letto è doppio, visto che ho deciso per il supplemento, ma le lenzuola sono da singolo. Durissime. 3 copertine di lana dentro l'armadio. La prima notte, la spiacevole sensazione del materasso nudo a contatto della mia gamba, quale sarà stata l'ultima gamba che aveva toccato?
Doccia salvifica. In piedi sulla ceramica della vasca, vecchia ma non rovinata. Soprattutto pulita. Acqua calda perfetta, facilissima da mixare, nonostante i sanitari d'epoca.
Dopo il primo giorno la camera verrà pulita con molta più cura, le sensazioni miglioreranno.
Migliorerà anche la temperatura della bevanda che mi viene servita nell'ambito dello spartano breakfast included (UNA bevanda, UNA omelette). Il caffè del primo giorno era praticamente freddo. Nelle colazioni successive riuscirò ad avere tè a temperature accettabili.
Mr Bloom vive la sua giornata dublinese con una saponetta in tasca. Spesso si trova a doverla spostare, per i fastidi che gli da quando si siede o per la paura di rovinarsi il vestito. La mia saponetta è la macchina fotografica, che mi accompagna nei miei tour, cambiando spesso tasca a seconda delle esigenze, o della mia comodità.

GUSTO
Mr Bloom mangiava con gran gusto le interiora di animali e di volatili. Gli piaceva la spessa minestra di rigaglie, gozzi piccanti, un cuore ripieno arrosto, fette di fegato impanate e fritte, uova di merluzzo fritte. Più di tutto gli piacevano i rognoni di castrato alla griglia che gli lasciavano nel palato un fine gusto d'urina leggermente aromatica.

La cucina serba, come altre di paesi limitrofi si basa soprattutto sulla carne.
La prima sera Dragana vuole portarmi ad un ristorante tipico a provare il loro barbecue. "Non vorrai mica che ti porto a mangiare una pizza?", mi dice. Per carità, dovunque si vada bisogna provare la specialità della casa. Il posto è fuori città, e con l'occasione mi mostra molto della Belgrado "esterna". C'è anche un'altra ragazza con noi, che mi viene presentata come la sua migliore amica. Il nome è troppo difficile per essere ricordato. E non avrò bisogno di ricordarlo, visto che a cena lei non viene. La riportiamo alla sua auto ed andiamo al ristorante, che troviamo però chiuso per ferie. Dragana tende a scusarsi molto anche delle cose di cui non ha colpa. Conosce un altro ristorante simile, ci rechiamo lì. Non è il massimo della sicurezza alla guida, si distrae spesso e non valuta con dovuta attenzione i rischi del traffico belgradese, che è piuttosto intenso ma mantiene quella scorrevolezza che può rendere peggiore il danno. Riflettevo su questo, quando lei, forse leggendo i miei pensieri, mi parla dell'incidente che ha fatto pochi giorni prima. Comincio a preoccuparmi. C'è da fare un'inversione, che la strada in cui dovevamo girare l'abbiamo saltata. Dragana l'inizia bene, ma poi si blocca, pensando di dover guardare se venivano auto da una direzione da cui non potevano venirne . Una invece arriva, e bella spedita, dall'altra parte . Cazzo.. Dragana... muoviti!! L'auto suona ma non rallenta. -5 all'impatto, -4, -3, -2.... Dragana riparte, tranquillissima, l'auto ci sfiora, io ho 10 anni in più, ma non lo lascio vedere. Anche il secondo ristorante è chiuso... ce ne viene consigliato un terzo, spero non sia lontano. Sarebbe scortese chiederle di far guidare me. Riusciamo ad arrivare al terzo, è aperto. Ci sediamo contenti e lei chiede cosa possiamo mangiare al cameriere. Non possiamo mangiare nulla, ma possiamo prendere un caffè, la cucina riapre dal giorno successivo. Ci beviamo il nostro caffè, mentre inizio a conoscere Dragana, che ho incontrato da appena 2 ore. Mi piace, molto più che nelle foto, dove appare un po' diversa. Lei si scusa ancora per tutta la situazione dei ristoranti. Provo a flirtare un po'. Sorride molto, ma sostanzialmente mi fa capire che non c'è trippa per gatti.
Finito il caffè proviamo il quarto ristorante, questo consigliato dal gentile cameriere. Aperto finalmente, ed è anche un posto carino. Il menù è rigorosamente serbo, con caratteri cirillici, per cui mi devo affidare alla mia amica che mi ordina un misto d'arrosto con vari tipi di carne. Sapori diversi dai nostri arrosti, ma decisamente buoni. Soprattutto i preparati, come le salsicce o delle specie di piccoli hamburger aromatizzati che ricordano i mititeii rumeni, sono molto piacevoli. Il piattone di arrosto è accompagnato da una sorta di mousse di peperonata, con cui si sposa benissimo, e da una buona birra serba. Non c'è verso di pagare il conto, quindi non vi posso parlare del rapporto qualità/prezzo.
Tanto non ricordo il nome del ristorante e non sarei in grado di dare indicazioni per ritrovarlo.



OLFATTO
P.S. Dimmi che profumo usa tua moglie. Lo voglio sapere
MARTHA

Il brindisi per il mio compleanno è stato a base di vino cotto. In un localino molto carino, assomigliante a un salotto di estrosi fuorisede, con libri sparsi, divani comodi e musica che spazia dai Prodigy ai Joy Division. Brindiamo con il primo bicchiere. Il vino è forte, caldo, odoroso di spezie tra cui sicuramente la cannella. In altri tavoli si fuma. Quasi tutti fumano a Belgrado, non Dragana, che sembra in tutto e per tutto incarnare il modello della ragazza virtuosa. C'è anche chi fuma il narghilè, e tutto diventa più orientaleggiante.
Non ho pranzato, e la fame si fa sentire, tanto da farmi apparire quasi stimolante i desideri di Mr Bloom, di far sfrigolare un rognoncino nel burro fuso. O da farmi odorare le pagine dello spuntino al pub Davy Byrne, a base di tramezzino al gorgonzola, olive italiane e bicchiere di Borgogna.
Il vino a digiuno fa effetto, scalda le vene, l'odore di spezie e il fumo mi narcotizzano un po'.
Ordino un secondo bicchiere.. tanto è l'unica cosa che riesco a pagare in questa vacanza.
Desideri sessuali, o forse anche solo di maggiore intimità risorgono.
Chissà se Dragana avverte qualcosa di simile. Lei ha bevuto un bicchiere solo, ma se è quasi astemia, come mi ha detto, forse dovrebbe essere un po' inebriata anche lei.
Proviamo a far salire un po' la temperatura della conversazione...
Non mi segue... sembra più che altro un po' preoccupata e triste.
Di li a poco mi dice che purtroppo quella sera non può stare con me perchè è la vigilia di Natale e deve andare in chiesa, che anche loro hanno una messa di mezzanotte.
Si scusa ancora molto, addossandosi altre colpe che non ha. Alle 20.30 mi riporta in albergo e torna a casa per la sua notte di Natale.
Alle 20.31, quindi, finisce la serata del mio giorno di compleanno. Guardo in televisione alcuni canali che celebrano la messa, la chiesa ortodossa qui ha inglobato il rito pagano di bruciare una sorta di mazzo di rami e foglie secche di non so quale albero. Sarei potuto andare alla basilica di San Sava a fiutare quel mix di brace e inverno, di fede e superstizione. Ma mi sento stanco, a San Sava andrò domani.

UDITO
Martin Cunningham mormorò:
- Ho patito le pene dell'inferno quando parlavate di suicidio davanti a Bloom.
- Cosa? mormorò Mr Power. Perchè?
- Suo padre s'è avvelenato, mormorò Martin Cunningham.

Una volta, stavo chattando con Dragana e lei mi disse che c'era un temporale a Belgrado.
Per fare una battuta, che magari desse il via a un po' di flirting, le dissi
- Se hai paura posso venire nel tuo letto ed abbracciarti stanotte.
- Tesoro mio, rispose, ho provato i bombardamenti, che effetto vuoi che mi faccia un temporale?

Il 24 Marzo 1999 la Nato prende atto del fallimento dei negoziati e, senza chiedere mandato ONU per gli annunciati veti di Russia e Cina, inizia la sua opera di "dissuasione". I bombardamenti iniziano con il buio, dopo le 20, nella zona di Pristina e alla periferia di Belgrado.
Il 25 Marzo 1999 Dragana, che ha da poco fatto 20 anni, non sa ancora nulla di questi bombardamenti e non crede che ce ne saranno mai. Come ogni altro giorno si reca all'università.
"Siamo quasi al 2000, non succederà mai più che una città europea verrà bombardata"
Questo è quello che dicono tutti, questo è quello a cui crede.
Scapperà alcune ore dopo, conoscendo il suono dell'allarme aereo e, poco dopo, quello delle bombe.
Così fù per 77 giorni. In quei giorni quasi tutto si fermò. Dragana ricorda che si viveva tutti insieme, parenti, amici, in casa di chi aveva appartamenti al primo piano. Non si faceva nulla, quindi si giocava a carte, si scherzava, si rideva. Tutto sommato un periodo quasi divertente, almeno per chi non ebbe morti. Ci furono circa 2000 vittime tra i serbi, nessuna tra le forze Nato, uranio impoverito a parte.
A Belgrado vennero colpiti soprattutto obiettivi militari e politici. Ci fu forse qualche errore. Venne colpito un ospedale, ma questa notizia è stata poi smentita dalla Nato e ricondotta alla propaganda di Milosevic: l'edificio colpito era in realtà una caserma...
Dragana, che nessun risentimento prova nei confronti degli americani e degli altri paesi che hanno partecipato, che nessun interesse ha per le ideologie, mi dice che in realtà, si trattava proprio di un ospedale.

Poi vuole precisare...
- Se anche fosse stata una caserma, avrebbe fatto differenza? Tutt'al più sarebbero stati uccisi dei giovani costretti a fare i soldati per non andare in galera, anziché delle persone malate.

Qualcuno vuole obiettare?








































lunedì 1 gennaio 2007

Per Asimov & co. ...era il caso di farci sognare?


2007
è il numero di oggi.
da 8 anni la luna di spazio 1999 ha abbandonato la sua orbita,
da 7 il satellite nucleare indiano è stato fatto saltare,
e un medico in Australia ha messo a punto la tecnologia per ridare la vista ai ciechi
e ben 6 anni sono passati dagli "strani fatti di Giove", quando il monolite del progresso fece la sua ultima apparizione.
2007...
le ultime 3 cifre poi,

la dicono lunga,
riuscivate a immaginarlo...
l'agente segreto del futuro?
Signore e signori... ecco a voi
MARIO... SCAAAAARAMELLA!!
(per vomitare servirsi degli appositi sacchettini)